Addolcitore elettronico per vasche e cabine idromassaggio

 

Le varie tipologie di addolcitore esistenti

Inoltre in ogni impianto, anche se la durezza dell’acqua non dovesse superare quanto previsto dalla legge, dovrebbe essere installato un filtro e un dosatore di polifosfato. Ne esistono di diversi tipi:

 

 

MAGNETICI: Ci sono i “fisici magnetici”, molto economici e compatti ma non servono a niente; Poi ci sono quelli “elettro-magnetici”, costano quanto un addolcitore tradizionale ma non hanno mai costi di gestione fissi in quanto non vengono in nessun caso caricati di sale; per questo la loro funzionalità è molto variabile e impossibile da prevedere. Nelle due tipologie sopra indicate il calcare non viene rimosso dall’acqua ma è solo mantenuto in sospensione.

 

 

A SCAMBIO IONICO: Sono la tipologia più diffusa e sicuramente l’unica in grado di garantire la reale efficacia di intervento. Sono composti da un corpo cilindrico all’interno del quale c’è una resina sintetica che trattiene il calcare, quando le resine sono sature l’addolcitore effettua il lavaggio utilizzando il sale ed è pronto a trattare nuovamente altra acqua. Il lavaggio può essere fatto a volume o a tempo, i modelli “volumetrici” effettuano il lavaggio delle resine quando è passata una quantità di acqua prestabilita. I modelli “a tempo” effettuano il lavaggio al raggiungimento di un tempo stabilito sempre che non abbiamo prima raggiunto il loro volume massimo di acqua trattabile. I modelli a “tempo” hanno bisogno di una centralina elettronica alimentata da corrente elettrica e se ben dimensionati effettuano il lavaggio delle resine nel periodo notturno. Esistono anche dei modelli a volume senza alimentazione elettrica che usano delle micro-resine molto più efficienti che riescono a consumare almeno 4/5 volte meno sale dei modelli tradizionali. Il difetto dei sistemi a scambio ionico è il consumo di sale, questo dipende da quanta acqua si consuma, da quanto è dura l’acqua e anche da come è stato dimensionato l’addolcitore.

 

 

A RESINE CATALITICHE: Sono molto simili ai sistemi “a scambio ionico” ma non hanno bisogno di sale, valgono però le stesse considerazioni dei sistemi elettro-magnetici e a questo punto almeno per ora non ne consiglio l’utilizzo.

 

 

Quindi possiamo dire che è consigliabile installare un addolcitore, a meno che la durezza dell’acqua nella Vostra zona non sia al di sotto dei 15° C. Il Vostro impianto durerà più a lungo, avrete bisogno di meno detersivo e quindi inquinerete di meno, la Vostra caldaia non si incrosterà e avrete un sicuro risparmio di combustibile. Il calcare si deposita soprattutto nei punti caldi in quanto oltre una certa temperatura inizia a precipitare, bastano a volte alcuni anni per ostruire del tutto uno scambiatore di calore o anche una tubazione di grosse dimensioni, basta 1 millimetro di calcare per perdere fino al 10% di resa.

 

 

Oltre all’addolcitore bisogna far installare anche un produttore di cloro, apparecchio semplice nel funzionamento e privo di costi di gestione fissi, è obbligatorio per legge se decidete di installare un addolcitore a resine e garantisce che non si formino eventuali batteri pericolosi per la salute. Il dosatore di polifosfati di cui vi ho accennato all’inizio, serve a creare un invisibile film a protezione delle tubazioni. Il Filtro va prima di tutti gli altri componenti e serve a preservarne il corretto funzionamento impedendo alle impurità di rovinare i meccanismi dei vari apparecchi. Ricordate che gli addolcitori non devono togliere completamente il calcare ma solo ridurlo ad una soglia limite predefinita in modo da non recare danno agli impianti, il poco calcare che rimarra verrà inibito dal dosatore di polifosfato. Una acqua senza calcare diventerebbe “acida” e di conseguenza molto agressiva, tutte le componenti metalliche verrebbero quindi corrose dall’acqua.